Cornonavirus: questo ha riempito le nostre giornate, lo sentiamo ovunque tra tg e trasmissioni dedicate o meno che siano.
Ma dall’inizio del lockdown a questa parte, siamo stati accompagnati anche dal domandone del secolo, ovvero ricominciare o no il campionato?
Si discute, ci si azzuffa, c’è bagarre, il mondo del calcio è totalmente in subbuglio.
Sul piatto un argomento che tiene banco è sicuramente la ripresa degli allenamenti e al vaglio anche le eventuali modalità che la Serie A dovrà seguire , quando e se sarà possibile, per terminare la stagione. 
Ogni scenario ipotizzato ancora oggi è prematuro, i presidenti dei club hanno creato una spaccatura interna e non c’è accordo alcuno.
Ovviamente dipenderà soprattutto dal virus bastardo ed il suo decorso.
In mancanza di un protocollo ufficiale, è difficile stabilire cosa sarebbe meglio fare.
Si dovrà però decidere qualcosa. 
Tante ipotesi sul tavolo e troppi argomenti su cui discutere.
Purtroppo è stata presa in considerazione anche la pista che porta all’annullamento del campionato e allo Scudetto che rimarrà nel cassetto.
Preciso all’istante che, stando alle parole di Gravina, l’ intenzione è quella di riprendere e finire la stagione.
È però una situazione complessa sportivamente parlando, economicamente parlando, che non riguarda solo l’Italia. 
In Premier League si era pensato di assegnare lo Scudetto al Liverpool, non far retrocedere nessuna squadra, promuoverne invece due dalla Championship e fare una stagione a 22 squadre. Anche se ci sarebbero problemi legali, difficile accontentare tutti i club.
In Olanda il campionato è stato definitivamente chiuso creando l’assoluto caos.
Capite insomma la baraonda?
Noi tifosi non vorremmo mai invalidare l’annata in corso, soprattutto noi laziali, perché il secondo posto a tavolino non ce sta bene per niente. Una stagione già anomala, sogniamo allora di giocarla per il titolo!

In un Paese in cui si discute su tutto, non terminare il campionato significherebbe solamente teorie complottiste presenti e future. Da qui all’eternità!  Perché non ce sta mai bene un c***o, lasciatemelo dire!
Da tifoso è facile sperare in una ripresa, ma la fuori c’è una pandemia che ha letteralmente chiuso il mondo.
Allora mi domando se rivedere i calciatori in campo sarà possibile.
Allo stesso tempo penso che, se la decisione finale fosse lo stop, quando tra 10 anni guarderemo la lista delle squadre campioni d’Italia, leggere “2020 non assegnato” , riaprirebbe una ferita al cuore.
Se il calcio può avere un ruolo in questo momento, è forse proprio quello della “ripresa” perché il calcio alla fine non è solo un gioco.
Non è certo la cosa più importante, sia chiaro.
Il problema non sarebbe solamente un Tricolore senza proprietà, ma le retrocessioni, le promozioni , i posti nelle Coppe Europee. 
Non si può cominciare una stagione nuova con gli strascichi di quella annullata.
In questo momento difficile, anche lo sport deve rinascere.
Fermare tutto definitivamente non è la soluzione liberatoria, non un colpo di spugna e tutto a taralli e vino.
Significherebbe una resa e nessuno ha la certezza di quando il virus sparirà.
Ci sono diversi modi per terminare questa stagione, anche i rapidi, seppur al cardiopalma, playoff.
“No, non li vogliamo, sì li vogliamo, non sono giusti, sì lo sono”…. Insomma, ne riparleremo poi.
Una soluzione si trova per tutto, magari difficile o magari “strana”, ma la si dovrà trovare anche per il calciomercato, per i diritti televisivi, tanto per citare altri due punti che mi.sono girati per la testa.
Quando un giorno ci guarderemo indietro, alla voce campionato 2019-20 non vorrei trovare un buco vuoto, soprattutto non vorrei trovare “sospeso per coronavirus”. Che palle ‘sta parola!
Il calcio è un’industria e come tutte quelle del Paese dovrà ripartire e farlo adesso è l’obiettivo che si stanno dando le istituzioni.
Al contrario della Premier League che avrebbe già il suo vincitore, Liverpool 82 e City 57, in Serie A sarebbe più complicato trovare il “vincitore apparente” visto che Juventus e Lazio si passano un punto e soprattutto si deve ancora giocare Juventus-Lazio, partita che più di ogni altra potrebbe dirci chi lo Scudetto lo merita per davvero.
Il titolo Nazionale però, deve essere assegnato sul campo e non a vanvera senza , al contrario tanto varrebbe lasciare un buco vuoto e chi s’è visto s’è visto.
Se dobbiamo assistere a questa parentesi oscura della storia d’Italia e del calcio italiano che include accuse, liti, complottisti, allora vabbè, chi s’è visto s’è visto.
Possono passare ore, giorni e settimane a farsi la guerra, ma resta un fatto; questa stagione non si può cancellare.
Non si può tirare una riga sopra e fare finta che non sia mai esistita.
A ‘sto punto inutile mettere la polvere sotto il tappeto, giochiamola quanto possibile, come possibile e che non ci si pensi oltre!

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